TWINS FLORENCE, FASHION BRAND
April 24th 2020
ENG
Twins Florence collection chooses creativity as a tool to overcome limits and boundaries, mixing art and fashion to shape an authentically contemporary aesthetic. The brand, founded and directed by Linda Calugi, proposes a new concept of sustainability that comes from a profound idea of respect and value that is strongly rooted in the Italian manufacturing tradition.
ITA
La collezione Twins Florence sceglie la creatività come strumento per superare limiti e confini, mescolando arte e moda per dare forma a un'estetica autenticamente contemporanea. Il brand fondato e diretto da Linda Calugi, propone un nuovo concetto di sostenibilità che nasce da un'idea profonda di rispetto e valore e che è fortemente radicato nella tradizione manifatturiera italiana.
ENG
LZ: What characterizes the brand Twins Florence and how does it reflect the principles of Fashion Revolution?
TF: Twins Florence was born about five years ago from the necessity to create something personal, but at the same time in relation with a great resource of my family, a Tuscan manufacturing company that has been working in the fashion field for decades. Twins Florence started out as an upcycling brand which gave recycled leather and fur garments a second life. Later, for the sake of the reproducibility of these pieces, we decided to alter the initial concept slightly and started producing. The key was to produce less and better: high quality garments that redeem their value by lasting a very long time in the wardrobes of those who buy them. The principles that guide us are minimal and timeless design and responsible and controlled production which is totally Made in Italy. These make us respect and firmly believe in the key concepts of Fashion Revolution. I was lucky enough to personally meet Orsola de Castro in Copenhagen during the Copenhagen Fashion Summit in 2016 and it was a real revelation. You can talk about fashion without having to praise waste, you have to take into account what is happening to the climate, to nature, to our planet and modulate the pace everyone’s needs, it is time to meditate before acting rather than the opposite.
IT
LZ: Cosa contraddistingue il marchio Twins Florence e come rispecchia i principi di Fashion Revolution?
TF: Twins Florence nasce circa cinque anni fa dalla necessità di creare qualcosa di mio, in comunione con una grande risorsa della mia famiglia di origine: un’azienda toscana di manifattura che lavora da decenni nel campo della moda. Twins Florence nasce come marchio di recupero per dare seconda vita a indumenti in pelle e pelliccia riciclati, ma per esigenze di riproducibilità dei capi abbiamo deciso di traslare il concetto che ci guidava producendo meno e meglio: capi di qualità che proprio per il loro valore intrinseco possano riscattare il proprio valore rimanendo a lungo nel guardaroba di chi li compra. Capi dal design minimale e senza tempo e produzione responsabile e controllata totalmente Made in Italy sono i principi che ci guidano e ci fanno rispettare e credere fermamente nei concetti cardine di Fashion Revolution; ho avuto la fortuna di conoscere personalmente Orsola de Castro a Copenaghen durante il Copenhagen Fashion Summit nel 2016 ed è stata una vera rivelazione. Si può parlare di moda senza dover inneggiare allo spreco, si deve tener conto di quello che sta succedendo al clima, alla natura, al nostro pianeta e modulare il passo su quelle che sono le esigenze di tutti, è tempo di meditare prima di agire piuttosto che il contrario.
ENG
LZ: What are the greatest difficulties and potential of a young brand that focuses on high quality, craftsmanship and local production?
TF: There are many difficulties but, in my opinion, also a lot of potential. The biggest difficulty lies in distribution: buyers receive an extremely wide offer nowadays and this leads them to be inevitably more skeptical to bet on a new brand.
By choosing quality, we are turning to a much smaller range of retailers and this reduces our potential customers even more. Attention to detail and quality of the raw material also means higher costs and higher prices and this must be understood. I am convinced, however, that a solution could be found to reduce the high prices of a “Made in Italy” product: for example, if the retail system was different, the prices could be lower, perhaps avoiding sales at 70% and reducing mark-ups, but it would also be necessary to reduce the tax burden.
But craftsmanship, quality and local production are also synonymous with the durability of the garment and this will increasingly become a priority for everyone. I believe that, in the long run, it will be one of our winning cards and, unlike a big brand, we can more easily adapt to renewed market needs.
IT
LZ: Quali sono le maggiori difficoltà e potenzialità di un giovane brand che punta su alta qualità, artigianalità e produzione locale?
TF: Moltissime le difficoltà ma altrettante, a mio parere, le potenzialità. La difficoltà più grande risiede nella distribuzione, i buyer ormai ricevono un’offerta estremamente ampia e questo li porta ad essere inevitabilmente più scettici a scommettere su un nuovo brand.
Scegliendo la qualità, ci rivolgiamo ad una rosa di retailer molto più ridotta rispetto alla totalità e questo riduce ancora di più i nostri potenziali clienti: cura del dettaglio e qualità della materia prima significa anche costi più elevati e prezzi più alti e questo deve essere compreso. Sono convinta però che si potrebbe trovare una soluzione ai prezzi elevati che un made in Italy ti porta ad avere: ad esempio, se il sistema fosse diverso si potrebbero tenere prezzi più bassi, evitando magari i saldi al 70% e riducendo i ricarichi, ma sarebbe necessario ridurre anche la pressione fiscale.
Ma artigianalità, qualità e produzione locale sono anche sinonimo di durevolezza del capo e questo diventerà sempre più una priorità per tutti. Credo che, alla lunga, sarà una delle nostre carte vincenti e, a differenza di un grande brand, noi riusciamo più agilmente ad adattarci a rinnovate esigenze di mercato.
ENG
LZ: The moment we are living has opened a space for reflection and many designers have expressed the need for a change within the fashion industry. What is your position on this?
TF: A change is already happening and like all radical changes cannot start quietly but there must be a trigger that subverts the cards on the table.
This forced stop has revealed all our fragility and precariousness, many of us will not be able to overcome this moment just because the system is keeping us precarious and unstable for too long, unfortunately good will and stubbornness are not always enough to make a project achieve the results it deserves. I have been working tirelessly for years to spread Twins Florence's message and I am convinced that if we start collaborating more and modulate our needs and potential, there may be a part of the market ready to welcome us. People are becoming more and more aware of how important it is to wear clothes made in an ethical way and without speculation on the work of the less fortunate, but they are also starting to understand what quality is and how useless, if not extremely harmful, it is to fill their closets with cheap clothes made by a network of retailers related to fast fashion, disposable clothes that are often destroyed after the first use.
I really hope that the passion and enthusiasm that I found in many emerging designers that I met in the various competitions can really make a difference in the future of fashion. Passion and enthusiasm intertwined with a conscious attitude in every step. It's no longer the time of the artist isolated in his Olympus but it's the time of the designer who works shoulder to shoulder with his collaborators and captures and takes into account the needs and suggestions from the entire supply chain to work together and better to guarantee the rebirth of this agonizing world.
IT
LZ: Il momento che stiamo vivendo ha aperto uno spazio di riflessione e molti designer si sono espressi in prima persona, manifestando la necessità di un cambiamento all’interno del settore della moda. Qual è la tua posizione al riguardo?
TF: Un cambiamento sta già avvenendo e come tutti i cambiamenti radicali non può partire in sordina ma deve esserci un fattore scatenante che sovverta le carte in tavola.
Questo stop forzato ci ha rivelato tutta la nostra fragilità e precarietà, molti di noi non riusciranno a superare questo momento proprio perché il sistema ci sta tenendo precari e in equilibrio instabile da troppo tempo, purtroppo buona volontà e caparbietà non sempre sono sufficienti a far sì che un progetto raggiunga i risultati che merita. Lavoro incessantemente da anni per far si che il messaggio di Twins Florence passi e sono convinta che, se si riuscirà a fare davvero sistema tra di noi e a modulare esigenze e potenzialità ci potrà essere una parte di mercato pronta ad accoglierci, le persone stanno prendendo sempre più consapevolezza di quanto sia importante indossare abiti realizzati in maniera etica e senza speculazioni sul lavoro dei meno fortunati, ma stanno percependo anche cosa sia la qualità e quanto sia inutile se non estremamente dannoso riempire i propri armadi di abiti scadenti realizzati da una rete di retailer legati al fast fashion, abiti usa e getta che spesso si distruggono dopo il primo utilizzo.
Mi auguro davvero che la passione e l’entusiasmo che ho visto negli occhi di tanti designer emergenti che ho conosciuto nei vari concorsi possa davvero fare la differenza nel futuro della moda, passione ed entusiasmo intrecciati ad un atteggiamento consapevole in tutti i passaggi. Non è più il tempo dell’artista isolato nel suo olimpo ma è il momento del designer che lavora spalla a spalla con i proprio collaboratori e carpisce e tiene in considerazione esigenze e suggerimenti da tutta la filiera per lavorare insieme e meglio alla rinascita di questo mondo agonizzante.