Violeta Nevenova,
dress maker
January, 27th 2022
ENG
Violeta Nevenova was born in Bulgaria. Graduated from the Fashion Academy in Sofia, she worked there for three years as a designer for a renowned fashion company and then she decided to set up her own business and open her own store. She then moved to Italy where she continued dedicating herself to her true passion, the creation of unique pieces: clothes and accessories made with fabrics and other materials found around the world during her many trips. In parallel, she established several professional collaborations, working as a fashion designer, stylist, and costume designer, i.e. for the Opera Elektra by Manfred Sweigklofer. Her latest projects include: "Soundtrack", a masterful union between "vestimenta" and music, "Hand Tailored Drawings", a line of clothes designed by her husband, a professional tattoo artist, and made by herself.
ITA
Violeta Nevenova nasce in Bulgaria. Si laurea all’Accademia di moda di Sofia e per tre anni lavora come designer per una rinomata azienda di moda della capitale. Lavora per tre anni a Sofia come designer per una delle ditte più importanti. Dopo questa esperienza, decide di mettersi in proprio ed è così che apre un suo negozio. Si trasferisce poi in Italia, continuando a dedicarsi alla sua vera passione, la creazione di pezzi unici: abiti ed accessori realizzati con materiali e stoffe cercate in giro per il mondo durante i suoi tanti viaggi. Diverse sono le collaborazioni professionali che allaccia durante la sua permanenza in Italia. Particolarmente rilevante è quella che la vede costumista, stilista e realizzatrice dei costumi dell’opera “Elektra”, di Manfred Sweigklofer. Tra gli ultimi suoi progetti: “Soundtrack”, unione magistrale tra “vestimenta” e musica, “ Hand Tailored Drawings”, una linea di vestiti disegnati dal marito, tatuatore di professione e realizzati da lei stessa.
ENG
LZ: Despite having a background in fashion design, you define yourself as a dress maker or an artisan; why did you chose to create only one-of-a-kind pieces?
VN: I represent a real “tailoring band”! Working alone, I take care of all the aspects of the design and production process: I am the designer, pattern maker, seamstress and responsible for quality control.
The production of unique pieces came spontaneously. I think that "fashion" and "trends" are something imposed, restricted, and boring that blocks individuality: they produce and propose uniforms and rules, everything I don’t like in the way of dressing. To me, producing unique pieces means to remain free, and freedom in my work is essential because it allows me to create "evergreen" and timeless garments. The unique piece can give shape to a feeling, an emotion, a story, a state of mind and it adapts to anyone who wants to wear it, not following any rigid rules, target audience or trend.
IT
LZ: Nonostante il tuo background in fashion design, ti definisci come una creatrice di vestiti o un’artigiana. Come sei arrivata alla scelta di produrre solo pezzi unici?
VN: Rappresento una vera e propria band sartoriale!
Lavorando da sola, mi occupo di tutti gli aspetti: sono stilista, modellista, sarta ed anche responsabile del controllo qualità.
La produzione di pezzi unici è accaduta spontaneamente. In realtà penso che la "moda" e le "tendenze" siano un qualcosa di imposto, ristretto e noioso che blocca l’individualità. Vengono prodotte e proposte divise ed uniformi: tutte cose che detesto nel modo di vestire.
Produrre pezzi unici per me significa restare liberi e la libertà nel mio lavoro è essenziale perché mi consente di creare capi "evergreen" e senza tempo. Il pezzo unico ha la capacità di dare forma ad un sentimento, ad una emozione, ad una storia, ad uno stato d'animo e non è destinato, per definizione, ad un pubblico specifico perché esce fuori da rigidi schemi adattandosi a chiunque voglia indossarlo.
ENG
LZ: What’s the role of the body in your creative vision and how does it apply to your one-size design?
VN: My first real encounter with textiles was at the age of 11, when I attended a course in tapestry weaving. Later, during my years at the art high school, I had the opportunity to observe, draw and understand the volumes of the human body. This, together with the lessons received at the Academy of Fashion, have given me a perfect foundation: I was therefore able develop my own method in the construction of clothes, based on the free hand design. I don't use paper patterns but choose the fabric and draw directly on it.
This technique allows me to obtain a wide fit and to make the best use of the characteristics of the fabrics I choose. Sometimes I just have to change the position of a button in order to go from a size 40 to a 46 and vice versa.
IT
LZ: Che ruolo occupa il corpo nella tua visione creativa e come si applica questo alla tua idea di design senza taglie?
VN: Il mio primo vero incontro con il tessile è avvenuto all’età di 11 anni con un corso di tessitura di arazzi. Successivamente durante gli anni del liceo artistico, ho avuto la possibilità di osservare, disegnare, capire e conoscere il volumi del corpo umano e questo, unitamente agli insegnamenti ricevuti all’Accademia di moda mi hanno dato una perfetta base da cui partire. Ho potuto sviluppare un metodo tutto mio nella costruzione dei vestiti, basato sulla progettazione a mano libera: non utilizzo un cartamodello ma scelgo la stoffa e disegno direttamente sul tessuto. Questa tecnica mi permette di ottenere un’ampia vestibilità e di utilizzare al meglio le caratteristiche delle stoffe che scelgo. Talvolta è sufficiente cambiare solo la posizione di un bottone per poter passare da una taglia 40 ad una 46 e viceversa.
ENG
LZ: You described your project Music and Garb as “a soundtrack for garments and garments for a soundtrack”. Can you explain us this concept?
VN: For me, music is vital! Songs speak and go straight to the heart: they could have been written today or at any other time in history and this matters little, because they are timeless. They manage to capture instants of our human condition and the simple listening brings us back in time, making us relive what has already been, allowing us to move in this timeless space.
These feelings and emotions are what I try to convey through my clothes. Every garment I create is linked to a song, which inspires and guides me through the creative process. In the atelier, it's me, the music and my sewing machine and it's no coincidence that I called the project "Music and vestimenta".
IT
LZ: Descrivi il tuo progetto Music and Garb come “soundtrack per vestiti e vestiti per soundtrack”. Ci puoi spiegare questo concetto?
VN: Per me la musica è vitale!
Le canzoni parlano ed arrivano direttamente al cuore: potrebbero essere state scritte oggi o in qualsiasi altro momento storico e questo poco importa, perché resistono nel tempo e sono senza tempo. Riescono a catturare istanti della nostra condizione umana ed il semplice ascolto riesce a riportarci indietro facendoci rivivere ciò che è già stato, consentendoci di muoverci in questo spazio senza tempo.
Queste sensazioni ed emozioni sono quelle che cerco di trasmettere anche attraverso i miei vestiti. Ogni abito che realizzo è associato a una canzone, che mi ispira e mi guida durante il processo creativo.
In atelier ci siamo io, la musica e la mia macchina da cucire, da qui il nome del progetto: "Musica e vestimenta".