Photo: Leonhard Angerer

SOPHIE EYMOND,
artist

July, 22th 2022

ENG

Born in Clamart, France, in 1991, Sophie Eymond works between Val Gardena and Paris. She studied at the Ecole Boulle in Paris, one of the most important schools for sculpture in France, attending the sculpture workshop of Yorhan Lebovici and Patrick Blanchard. She then continued his training in Val Gardena, studying classical statuary at the Professional School of Artistic Crafts in Ortisei and working for two years with sculptor Peter Kostner.
In her work, both sculpture and painting, the centrality of the human figure emerges in the relationship with the themes of death, time and religion. The main sources of inspiration for her artistic research include Twombly, Miriam Cahn, Fabienne Verdier, Camille Claudel, Picasso's blue and pink period, classical Greek and Roman sculpture, a fascination with biology and the world of micro-organisms. Her media are sculpture in wood, clay and plaster, embroidered fabric; painting and drawing.


ITA

Nata a Clamart, in Francia, nel 1991, Sophie Eymond lavora tra la Val Gardena e Parigi. Ha studiato presso la Ecole Boulle a Parigi, una delle scuole più importanti per la scultura in Francia, frequentando il laboratorio di scultura di Yorhan Lebovici e Patrick Blanchard. Ha poi proseguito la sua formazione in Val Gardena, studiando statuaria classica presso la Scuola Professionale di Artigianato Artistico di Ortisei e lavorando per due anni con lo scultore Peter Kostner.
Nella sua opera, sia scultorea che pittorica, emerge la centralità della figura umana, nel confronto con i temi della morte, del tempo, della religione.
Tra le fonti di ispirazione principali della sua ricerca artistica si citano Twombly, Miriam Cahn, Fabienne Verdier, Camille Claudel, il periodo blu e rosa di Picasso, la scultura classica greca e romana, una fascinazione per la biologia e il mondo dei microrganismi.
I suoi media sono la scultura in legno, argilla e gesso, il tessuto ricamato; la pittura e il disegno.

Sophie Eymond on Instagram

 

ENG

LZ: You were trained by studying sculpture and classical statuary, and then embarked on your own personal artistic journey in which figurative sculpture is combined with the malleability of fabric, which you embroider in such a way as to enhance certain plasticity and softness. How did you arrive at this combination of different materials, and how does this then affect the perception and creation of the sculptural figure?

SE: Having started out studying ornamental sculpture, and then later studying the human figure, I have kept a strong connection with surface treatment, with the effects of matter and its abstraction. The study of the body was essential for me to be able to express an emotional component. I have always manipulated different materials, I use the most suitable material to experiment in the direction I feel I want to go. The fabric has this ability to express fragility in an exceptional way! It is an absolutely paradoxical material: poor, mundane, common (not to say trivial), but it is also rich, delicate, subtle, essential, pure, protective, personal, and even better: intimate! It is my grandparents' worn sheets that have inspired me to do these embroideries, with their soft imperfections, their intrinsic strength. Things are born by doing and everything for me is to be discovered in textiles, everything is play and wonder; whereas sculpture is decisive, the result of a precise will. They are complementary worlds. In textiles I don't know where I am going, everything is born in the work itself. It is more a sensual work rather than an intellectual one, although of course there is always a vision behind it.


IT

LZ: Ti sei formata studiando scultura e statuaria classica, per poi intraprendere un tuo personale percorso artistico in cui la scultura figurativa si combina con la malleabilità del tessuto, da te lavorato a ricamo in modo tale da esaltarne una certa plasticità e morbidezza. Come sei arrivata a questo connubio di materiali diversi, e come questo poi incide sulla percezione e sulla creazione della figura scultorea?

SE: Avendo iniziato a studiare scultura ornamentale, per poi studiare in un secondo momento la figura umana, ho mantenuto un forte legame con il trattamento delle superfici, con gli effetti della materia e la sua astrazione. Lo studio del corpo è stato essenziale per me per poter essere in grado di esprimere una componente emozionale. 
Ho sempre manipolato diversi materiali, uso il materiale più adatto per sperimentare nella direzione in cui mi sento di voler andare.
Il tessuto ha questa capacità di esprimere la fragilità in un modo eccezionale! È una materia assolutamente paradossale: povera, quotidiana, comune (per non dire banale), ma è anche ricca, delicata, sottile, essenziale, pura, protettiva, personale, e ancor meglio: intima!
Sono le lenzuola usurate dei miei nonni che mi hanno ispirato questi ricami, con le loro morbide imperfezioni, la loro forza intrinseca.
Le cose nascono facendo e tutto per me è da scoprire nel tessile, tutto è gioco e meraviglia; mentre la scultura è decisa, esito di una volontà precisa. Sono mondi complementari. Nel tessile non so dove sto andando, tutto nascerà nel lavoro stesso. È un mestiere più sensuale che intellettuale anche se ovviamente c'è sempre una visione dietro.

Alcôve blanche, wool, polyester, cotton, bed sheets, 196 x 46 x 29, 2020.
Photo by Georg Tappeiner.

 

Alcôve blanche (detail), wool, polyester, cotton fabric, bed sheets, 196 x 46 x 29, 2020. Photo by Georg Tappeiner.

 
 

Alcôve noir, polyester, cotton, 125 x 75 x 22 cm, 2019. Photo by Georg Tappeiner.

Alcôve noir (detail), polyester, cotton, 125 x 75 x 22 cm, 2019. Photo by Georg Tappeiner.

 

Le Monstre (detail), bed sheets, polyester, cotton, 158 x 218 cm, 2020.
Photo by Georg Tappeiner.

ENG

LZ: Sometimes you use old sheets, fabrics that have a history, an emotional and personal value, used and inherited from generation to generation. This provides an additional sense of humanity and vulnerability to your sculptures, which are often caught in moments of introspective concentration or spiritual tension. Who are they to you and what kind of humanity do these figures of yours portray?

SE: These figures simultaneously represent the fragility and fullness of the state of mind that accompanies creation through sculpture. Creating for me is essential. I need to make in order to express, perceive and understand through matter, but I do not want these works to be seen as autobiographical works, even though, of course, they arise from my positive or negative emotions. Once the works are made, finished, shown and given, my perception is no longer relevant.


IT

LZ: Talvolta utilizzi vecchie lenzuola, tessuti che hanno una storia, un valore affettivo e personale, usati e tramandati di generazione in generazione. Questo infonde un senso di ulteriore umanità e vulnerabilità alle tue sculture, che sono spesso colte in momenti di concentrazione introspettiva o tensione spirituale. Chi sono per te e che tipo di umanità raccontano queste tue figure?

SE: Queste figure rappresentano contemporaneamente la fragilità e la pienezza dello stato d’animo che accompagna la creazione attraverso la scultura. 
Creare per me è essenziale. Ho bisogno di fare per esprimere, percepire, comprendere attraverso la materia, ma non voglio che questi lavori siano visti come opere autobiografiche, anche se, ovviamente, nascono dalle mie emozioni positive o negative. Una volta che le opere sono realizzate, finite, mostrate, date, la mia percezione non è più rilevante.

 

ENG

LZ: Your graphic and pictorial production, together with your recent experiments with various embroidery techniques, witness your interest in the world of micro plant organisms, such as molds. How do these different parts of your artistic research fit together and what in particular attracts you to this more organic and nature-related dimension?

SE: I love details, things that are difficult to see straight away. I am always amazed to see the similarities that can be found in nature, for example, mold is similar to certain forms of minerals or micro-organisms. These are sensitive, delicate, fragile materials that refer to our fragility and finiteness. The incomprehension of time for me is stimulating. The natural chronology of organisms through their proliferation or deformation, or the melting of ice in spring become a space for confrontation with our temporality.
The process of creating nature interests me enormously: creating with, creating in symbiosis. I recently recognized that I used this system very often in my artistic practice.
Monotypes, casts of waterfalls and ice streams, plaster stalagmites. I work, I play with chance, I confront myself with it, with this material, with this nature. The flesh, the organic matter, are the most spiritual thing there is! We are in the urgency of understanding that we are one. Everything is symbiosis.


IT

LZ: La tua produzione grafica e pittorica, insieme alle recenti sperimentazioni che stai portando avanti con varie tecniche di ricamo, testimoniano del tuo interesse per il mondo dei micro organismi vegetali, come le muffe. Come si integrano queste diverse parti della tua ricerca artistica e cosa in particolare ti attrae di questa dimensione più organica e legata al mondo della natura?

SE: Adoro i dettagli, le cose difficili da vedere subito. Rimango sempre stupita nel vedere le somiglianze che si possono trovare in natura, per esempio la muffa è simile a certe forme di minerali o microrganismi. Si tratta di materiali sensibili, delicati, fragili, che rimandano alla nostra fragilità e alla nostra finitezza. L'incomprensione del tempo per me è stimolante. La cronologia naturale degli organismi attraverso la loro proliferazione o deformazione, o lo scioglimento dei ghiacci in primavera diventano uno spazio di confronto con la nostra temporalità.
Il processo di creazione della natura mi interessa enormemente: creare con, creare in simbiosi. Ho da poco realizzato che usavo molto spesso questo sistema nella mia pratica artistica.
Monotipi, calchi di cascate e torrenti di ghiaccio, stalagmiti di gesso. Lavoro, gioco con il caso, mi confronto con lui, con questa materia, con questa natura. La carne, la materia organica, la cosa più spirituale che ci sia! Siamo nell'urgenza di capire che siamo un tutt’uno. Tutto è simbiosi. 

Untitled, monotype, 50 x 70 cm, 2021. Photo: Simon Perathoner

 

Erme di Giano, plaster, cotton fabric, polyester, 205 x 60x 60 cm, 2019. Photo by Georg Tappeiner.

 

Untitled (study), cotton fabric, glass beads, wool, 42 x 57 cm, 2022.