Claudia Losi, artist
March 17th 2020
ENG
Claudia Losi is an Italian artist who lives and works in Piacenza. Her artistic research is focused on the relationship between humankind and landscape, taking inspiration from nature, science, history and anthropology. Her works have a narrative dimension, and sometimes make use of writing and language, creating dynamics of community participation and relationships. The textile medium, from embroidery to sewing and weaving, is a frequent theme in her works, which vary between site-specific installations, sculpture, works on paper and photography.
ITA
Claudia Losi è un'artista italiana che vive e lavora a Piacenza. La sua ricerca artistica, incentrata sul rapporto tra uomo e paesaggio, trae ispirazione dalla natura, le scienze, la storia e l'antropologia. Le sue opere hanno una dimensione narrativa che talvolta si avvale dell'uso della scrittura e del linguaggio, creando dinamiche di relazione e partecipazione comunitaria.
Il medium tessile, dal ricamo, al cucito all'intreccio, ricorre frequentemente nel suo lavoro, che spazia tra installazioni site-specific, sculture, opere su carta e fotografia.
ENG
LZ: Which words would you say best describe your artistic practice?
CL: Imaginary, nature, landscape, observing, staying, walking, body, word, lack, stitching, singing, fossil time and above all community.
IT
LZ: Quali sono le parole che prediligi per descrivere la tua pratica artistica?
CL: Immaginario, natura, paesaggio, osservare, stare, camminare, corpo, parola, mancanza, cucitura, canto, tempo fossile e soprattutto comunità.
ENG
LZ: Fabric crosses and substantiates a large part of your work, what is your relationship with the textile material?
CL: It is first and foremost a tactile, carnal relationship: folding, cutting, basting, filling; but also conceptual because fabric is a living, tangible and ancient metaphor: from how the language and narrative capacity that characterises our species works to how we believe to know the very structure of reality. A dense and complex texture of which we are part and which contains us. The meat of the world.
IT
LZ: Il tessuto attraversa e sostanzia gran parte del tuo lavoro, qual'è il tuo rapporto con la materia tessile?
CL: È una relazione prima di tutto tattile, carnale: piegare, tagliare, imbastire, riempire; ma anche concettuale poiché il tessuto è una metafora viva, tangibile (appunto) e antica: da come funziona il linguaggio e la capacità narrativa che caratterizza la nostra specie a come crediamo di conoscere la struttura stessa del reale. Una tessitura fitta e complessa di cui facciamo parte e che ci contiene. La carne del mondo.
ENG
LZ: Can you tell us about a project you are particularly attached to?
CL: Perhaps what I am doing these days: I am modelling pocket “amulets” with white earthenware: human heads and bodies that sing/scream grafted onto animal forms. They will then be fired and glazed eventually. They increase day by day. Maybe they have something to do with prayer. Who knows.
IT
LZ: Ci racconti un progetto a cui sei particolarmente legata?
CL: Quello che sto facendo in questi giorni, forse: sto modellando, in terraglia bianca, degli “amuleti” da tasca: teste e corpi umani che cantano/urlano innestati su forme animali. Andranno poi cotti, quando sarà possibile, e smaltati. Aumentano giorno dopo giorno. Forse hanno a che fare con la preghiera. Chissà.